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Inaugurazione della mostra “COMMISTIONE” di Roberto RIVA

Mercoledì 15 gennaio 2020
ore 18.30

Commistione
Mostra di Roberto Riva

Roberto Riva celebra con trenta immagini la sua decennale appartenenza al Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä di Trieste. Lo fa con una mostra caratterizzata dall’assenza di specifiche relazioni tra una foto e l’altra. L’unica regola che l’Autore si è autoimposto è quella di rispettare la cronologia degli scatti che lui ha realizzato a partire dal 2009. Nella rassegna vengono trattati numerosi temi, senza alcuna concessione a specifiche ricerche personali o a portfolio. I suoi sono scatti singoli, realizzazioni estemporanee, prodotte sicuramente senza continuità, ma col genuino intento di soddisfare personali esigenze di espressione visiva. È così che il colore e il bianconero si susseguono in modo composito, conseguendo però il meritorio risultato di incuriosire l’osservatore e di suscitare il suo interesse.

La rassegna sarà visitabile dal 16 gennaio 2020 al 14 febbraio 2020 presso la Sala Fenice del nostro Circolo.

Mostra “IL PALIO DI SIENA” di Federico BEVILACQUA

Mercoledì 21 marzo 2018

«Il Palio di Siena»

Mostra di Federico Bevilacqua

Il Palio di Siena è comunemente identificato in una competizione in cui dieci contrade, attraverso i loro fantini e cavalli, si contendono un drappellone dipinto, il Palio per l’appunto, dopo tre giri attorno a Piazza del Campo.

In realtà è qualcosa di più personale, intimo. È l’atto finale di una serie di eventi più o meno articolati, più o meno formali che si svolgono durante tutto l’anno, scandendo la vita di ciascuna contrada, e che nei quattro giorni che precedono la corsa compongono una vera e propria sequenza di riti con rigide procedure ed orari.

Dalla tratta, in cui, mediante sorteggio, si assegnano i cavalli alle contrade, alle prove, alle cene in contrada con i canti propiziatori, alla cura del cavallo, fino alla benedizione dello stesso e alla preparazione delle comparse per il corteo storico, al giubilo in caso di vittoria.

In questo evento, che non ha più solamente i connotati di tradizione e folklore, ma che acquista a tutti gli effetti una valenza di carattere antropologico, si incarna lo stretto rapporto tra i senesi e la città, l’amore per il cavallo, l’appartenenza alla propria contrada e la viscerale competizione e rivalità tra tutte le diciassette presenti.

Tutto questo magicamente, violentemente condensato in novanta infuocati secondi di corsa.

Federico BEVILACQUA

 

Federico Bevilacqua vive e lavora ad Arzignano, in provincia di Vicenza.

L’interesse per la fotografia si sviluppa inizialmente non attraverso la produzione di immagini, bensì attraverso libri e mostre, con preferenza, quasi immediata, per il bianco e nero. Nei primi anni si dedica alla sperimentazione e al perfezionamento delle tecniche di sviluppo e di stampa analogica e inizia a cimentarsi nel reportage, rivolgendo l’attenzione prevalentemente all’individuo in vari contesti sociali: l’ambiente urbano, la strada, la metropolitana.

Fonte principale dell’ispirazione fotografica è la curiosità: luoghi, persone e situazioni sociali in cui raccontare sempre la condizione umana. Nascono in questo modo reportage strutturati e di lunga durata in cui si documenta la vita degli anziani (2012), dei disabili (“Senza parole” – 2014), le atmosfere di “non luoghi” come la metropolitana (“Stand By” – 2017) fino al Palio di Siena (2017).

“SELEZIONE” di Giancarlo STAUBMANN

Mercoledì 21 febbraio 2018

«Selezione»

Mostra di Giancarlo Staubmann

La mostra è costituita da tre sezioni che possono essere considerate un momentaneo compendio sia della mia attività fotografica sia dei generi cui essa finora si è ispirata (minimalismo da una parte, streetphotography dall’altra).

La prima sezione è dedicata al portfolio “Dissolvenza in bianco”; in esso si rappresenta la progressiva dissoluzione del paesaggio e delle sue componenti, naturali e umane, nel candore silenzioso della neve. Le otto immagini sono strutturate secondo una logica sottrattiva, poiché di foto in foto i pochi elementi che le costituiscono si riducono gradualmente. Così dalle prime fotografie, in cui lo scenario ed i suoi attributi (alberi, pali e steccati) son ben riconoscibili, si arriva a quelle conclusive ed in particolare a quella finale, in cui ogni cosa è assorbita dalla neve, anzi è essa stessa neve.

La seconda sezione racchiude il portfolio “Preludio d’estate”; esso si prefigge di tradurre in immagini la sospensione dei giorni che precedono la piena stagione estiva. Spiagge inizialmente deserte, la cui unica presenza di vita tra gli “arredi” che le compongono e che paiono dimenticati è quella dei gabbiani, via via si animano e prendono colore; nel passaggio da un’immagine all’altra il panorama marino si completa di nuovi elementi, palpita di luce e di attesa. Se il portfolio “Dissolvenza in bianco” delinea una crescente destrutturazione del paesaggio, quello di “Preludio d’estate” è segnato all’opposto da un suo sequenziale arricchimento; questo si compie nell’ultima immagine in cui la spiaggia, attrezzata ormai di quasi tutti gli ombrelloni, accoglie anche il suo primo ospite.

La terza sezione, infine, si chiama semplicemente “Street”. Il termine allude alla tipologia di foto che la compongono. Esse riprendono i soggetti in situazioni spontanee e reali all’interno di luoghi pubblici; questi non sono necessariamente la strada, ma “luoghi” nell’accezione più ampia del termine: spazi in cui siano visibili l’attività umana e le interazioni sociali.

Giancarlo STAUBMANN

15° TriestePhotoFestival – Tiriamo le somme

Riprendo, e non è la prima volta, una testimonianza del giornalista Michele Smargiassi (già nostro Ospite il 27 marzo 2013) sui Festival Fotografici: «Frequento i Festival quando posso, con piacere e interesse. Ci incontro fotografi, colleghi giornalisti, critici, ne conosco di nuovi, nascono idee e progetti che non nascerebbero così su Facebook. A volte mi sembra di frequentare un gradevole caffè pieno di amici, e intuisco una certa autoreferenzialità. Ma uno spazio fisico di incontri è sempre meglio del vuoto. […] Non vedo in quale altro modo i fotografi e gli appassionati potrebbero incontrare davvero (e non leggere su uno schermo luminoso), gli autori, i critici, gli studiosi che hanno conosciuto sui libri. Facebook non basta per creare una comunità di scambi. I Festival di Fotografia servono ancora.» (testo di Michele Smargiassi tratto dal Blog FotocraziaEvoluzioni e rivoluzioni nel futuro, nel presente e nel passato del fotografico di lunedì 26 settembre 2011). I Festival sono, dunque, eventi stimolanti, fatti di attività espositive, di letture portfolio, di conversazioni con esperti e con grandi autori, di workshop, di conferenze, e di tanto altro ancora; ma sono anche opportunità d’incontro, occasioni di conversazione, momenti di crescita.

Il «15° TriestePhotoFestival», ancora una volta, ha portato a Trieste Personaggi di grande spessore, Personaggi del calibro di Vasco Ascolini, di Massimo Agus, Orietta Bay, Silvano Bicocchi, Alessandra Capodacqua, Manuela Cigliutti, Angelo Ferrillo, Enrico Genovesi e Chiara Spat, e il Pubblico ha apprezzato, con una partecipazione nutrita e convinta, il ricco programma proposto.

È stata (anche per quanti si sono impegnati nell’organizzazione) una festa, una grande e bella festa, pianificata in modo che tutti avessero la possibilità di viverla intensamente e di sentirsi parte attiva dell’avvenimento, in un clima sereno ma ricco di suggestioni.

Fulvio MERLAK

Inaugurazione della mostra “LA GRANDE MIGRAZIONE” di SONJA MARINSEK

Mercoledì 15 marzo 2017

inaugurazione della mostra “LA GRANDE MIGRAZIONE”

di SONJA MARINSEK

 

La grande migrazione è senza dubbio il più imponente spostamento
di massa che avviene ogni anno nel mondo animale. Oltre un milione e mezzo di gnu, più di duecentocinquantamila zebre e una nutrita schiera di mammiferi, seguendo il ciclo delle piogge, si spostano da un territorio all’altro in cerca di acqua e di erba verde. Un viaggio circolare, che inizia nella zona del Ngorongoro, in Tanzania, fino all’estremo nord nella zona del fiume Mara, e che poi ritorna al punto di partenza. Il parco nazionale del Serengeti, che in lingua masai significa “la pianura senza fine” e in Kenya diventa Masai Mara, è lo scenario in cui si svolge questo incredibile spettacolo.

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Sonja Marinsek si è avvicinata alla fotografia per merito del suo amore per la natura e gli animali. Condividere un attimo della loro vita, magari dopo ore di attesa, portare a casa lo scatto di quel momento, rappresenta per lei una grande gioia. Fotografa da appena quattro anni, ma di certo Sonja ricorda perfettamente, per ogni sua immagine, le emozioni percepite nel momento dello scatto, conscia dell’importanza del mezzo fotografico, e grata per le suggestioni che la fotografia le regala.

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