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Mostra «Ribalta per sei»

Mercoledì 15 gennaio 2025, con inizio alle ore 18.00, è in programma l’inaugurazione della Mostra «Ribalta per sei»

In esposizione le seguenti mini Rassegne:

• «Nascere… e poi?» di Giulio BONIVENTO
• «Volti di strada, storie in B&N» di Vincenzo DE PAOLA
• «Teriberka» di Marisa PAOLI
• «Tra cielo e terra» di Ernesto PETRONIO
• «Contra spem in spem credidit» di Diego SALVADOR
• «Nei Parchi a Sidney» di Patrizia SPESSOT

La mostra sara` visitabile su appuntamento.

Si prega di contattare Roberto Riva all’indirizzo biroriva@gmail.com o al numero 3391129551.

«LUOGHI ABBANDONATI» e «LUOGHI AFFOLLATI»

Il Consiglio Direttivo del nostro Circolo ha pianificato, per il mese di maggio 2025, una Mostra congiunta fra l’“Associazione Fotografica Fotocamera con Vista” ed il “Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä”.
L’“Associazione Fotografica Fotocamera con Vista” svilupperà il tema “Luoghi abbandonati”.
Viceversa il “Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä” tratterà il tema “Luoghi affollati” in Bianco&Nero.
Di conseguenza i Soci sono invitati a produrre e a presentare immagini inerenti al tema.
La scadenza per l’invio delle foto in file (massimo tre per Autore) è stabilita per mercoledì 23 aprile 2025.
L’Inaugurazione della Mostra congiunta (nella nostra Sala) è fissata per mercoledì 14 maggio 2025.

Sopra: San Francisco, maggio 1937

Inaugurazione della mostra “COMMISTIONE” di Roberto RIVA

Mercoledì 15 gennaio 2020
ore 18.30

Commistione
Mostra di Roberto Riva

Roberto Riva celebra con trenta immagini la sua decennale appartenenza al Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä di Trieste. Lo fa con una mostra caratterizzata dall’assenza di specifiche relazioni tra una foto e l’altra. L’unica regola che l’Autore si è autoimposto è quella di rispettare la cronologia degli scatti che lui ha realizzato a partire dal 2009. Nella rassegna vengono trattati numerosi temi, senza alcuna concessione a specifiche ricerche personali o a portfolio. I suoi sono scatti singoli, realizzazioni estemporanee, prodotte sicuramente senza continuità, ma col genuino intento di soddisfare personali esigenze di espressione visiva. È così che il colore e il bianconero si susseguono in modo composito, conseguendo però il meritorio risultato di incuriosire l’osservatore e di suscitare il suo interesse.

La rassegna sarà visitabile dal 16 gennaio 2020 al 14 febbraio 2020 presso la Sala Fenice del nostro Circolo.

Inaugurazione della mostra PICCOLI MONDI 2019

Mercoledì 26 giugno si è inaugurata la mostra
PICCOLI MONDI 2019 con i Portfolio di Mariagrazia BERUFFI, Walter BOHM, Giulio BONIVENTO, Cristina LOMBARDO, Maurizio COSTANZO e Dario REGGENTE.

«Max Ferrero è un fotografo professionista cinquantacinquenne di Torino che ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane. Diplomato in Arti Fotografiche, ha esordito come reporter nel 1985 con un lavoro sul carcere minorile Ferrante Aporti. In seguito ha documentato la lotta dei sandinisti in Nicaragua, i rivoluzionari di Farabundo Martí a El Salvador, la nascita del Kurdistan iracheno dopo la prima Guerra del Golfo. In Italia ha seguito il dramma dei penitenziari sovraffollati, il fenomeno dei flussi migratori dal Nord Africa, l’applicazione della legge Basaglia negli ospedali psichiatrici. Negli Anni Novanta ha realizzato alcuni importanti reportage sulla guerra civile nell’ex Repubblica jugoslava. Dal 2011 è Professore di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Novara.
«Per un fotografo come me che arriva dall’ambito reportagistico – ha scritto Max Ferrero sul Sito di divulgazione fotografica “Fotozona” – parlare di racconto attraverso l’utilizzo di più scatti singoli appare come un’ovvietà; eppure, ancora oggi, dopo tanto tempo dedicato all’insegnamento, continuo a dibattermi per far capire che lo scatto singolo è spesso solo un istante di casuale fortuna, mentre l’analisi e sviluppo di un’idea o di un racconto devono passare attraverso un progresso concettuale che ha un inizio, dei passaggi intermedi e un’inevitabile conclusione. Questa struttura uniforme con un numero limitato d’immagini io la chiamo “racconto”, altri “portfolio”. Con un nome o con l’altro, la sostanza non cambia: le foto che si presentano devono avere il dono della sintesi, evitando l’abbondanza per non diluire l’intensità della narrazione, sfuggire la ripetitività per evitare rallentamenti della narrazione. Non devono essere troppo poche, permettendo alla storia di essere compresa nel suo fluire visivo. Qual è allora il numero concreto di foto per la realizzazione di un portfolio?»
Ecco! Giustappunto! La domanda posta da Max Ferrero appare quanto mai opportuna. Qual è il numero “giusto” di fotografie necessarie per la creazione di un buon Portfolio? A mio modesto parere non esiste un numero “giusto” idoneo per tutti i lavori e per tutte le situazioni affrontate fotograficamente. Va da sé che anche i limiti (minimo 4 e massimo 12) fissati dai Regolamenti delle due Selezioni che sono danno origine a questa Mostra (“Microcosmi” programmato nel mese di febbraio e “Universo Portfolio” pianificato nel mese di maggio) sono tutt’altro che adeguati a tutte le necessità. Hanno un unico pregio: quello di indurre gli Autori a una più che opportuna sintesi. Come sostiene Ferrero: «Anche per i portfolio (N.d.R.: come per la lunghezza dei film) non mi sentirei di accettare una lettura con sviluppi realizzati attraverso tre scatti o meno, anche se non devono esistere rigide regole di durata, considero molto complicato presentare un lavoro omogeneo con più di 10-15 scatti. È già così difficile ottenere una sola foto coinvolgente, figuriamoci tante!»

Fulvio MERLAK

PICCOLI MONDI 2018

Mercoledì 27 giugno 2018 alle ore 18.30 si è inaugurata la mostra della 4a edizione di “PICCOLI MONDI” con i Portfolio di Mariagrazia BERUFFI, Licinia BONETTA, Manuela CECOTTI e Cristina LOMBARDO.

Il portfolio [ha scritto Sara Munari, nel suo libro “Il Portfolio Fotografico – Istruzioni imperfette per l’uso”, emuse 2015, pag. 22] è un insieme uniforme di immagini dal quale emerge la capacità espressiva, la fantasia, la tecnica e lo stile del fotografo nello sviluppare la sua idea iniziale, relativamente a un dato tema. Le immagini selezionate per essere inserite hanno il compito di raccontare qualcosa e trasmettere un’emozione e, come dicevo sopra, non sono le fotografie migliori che avete scattato. […] Parecchi anni fa, durante un mio breve stage da Grazia Neri, una delle agenzie fotografiche europee più importanti, Grazia Neri in persona mi disse: “Se alla quarta fotografia del portfolio che visiono, non ho capito di che cosa tratta perfettamente il lavoro, il portfolio è debole!”. Bella sfida: le prime quattro fotografie devono far comprendere chi sono i soggetti, dove si svolge l’azione, come e, soprattutto, dovranno essere tanto interessanti da accattivarsi l’attenzione di chi le guarda e farlo proseguire nella visione. Questo vale soprattutto per la fotografia legata al giornalismo e al reportage. Esistono progetti stupendi per cui fino all’ultimo mi sono chiesta “Chi è chi? Dove va? Perché? Cos’è? Boh, ma che bel lavoro… però!”. Quello che ho imparato per certo è che i portfolio ricchi di forza emotiva e concettuale hanno mantenuto la loro potenza nel tempo e sono sempre eccezionali.»

Sara, che è stata nostra graditissima Ospite durante il “14° TriestePhotoFestival”, nell’agosto del 2016, ha perfettamente ragione. Un portfolio, per sua natura, quando funziona, è in grado di trasmettere idee e pensieri, testimonianze e ricordi, sensazioni ed emozioni. Se funziona davvero, succede che, attraverso il “felice” accostamento di singole fotografie, si passa da una molteplicità di significati a una unicità di significato, che non è quella di alcuna delle fotografie costituenti, ma bensì quella, ulteriore, del portfolio stesso. Se funziona realmente, è come se si avverasse un piccolo prodigio, una magia capace di trasmettere sorprese, turbamenti, impressioni, commozioni. Si tratta di emozioni che durano nel tempo e che solo raramente si affievoliscono.

Il Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä si occupa di portfolio da un bel po’ di anni. Chiuso (almeno momentaneamente) il capitolo “Portfolio Trieste”, oggi lo fa con due specifiche selezioni riservate ai Soci, “Microcosmi” (che di solito è programmato nel mese di febbraio) e “Universo Portfolio” (nel mese di maggio). In ognuna delle due selezioni vengono premiati tre lavori. La Mostra intitolata “Piccoli mondi” (giunta quest’anno alla sua quarta edizione) è realizzata con i sei lavori premiati nelle due circostanze, sei portfolio fotografici che hanno il compito di testimoniare (nel caso ce ne fosse ancora bisogno) la validità di uno appassionante strumento espressivo impostato sulla sequenzialità delle immagini che lo compongono.

Fulvio MERLAK