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33° Gran Premio Fotografico – 4a serata Colore

Si ringrazia la giuria di oggi formata da Fulvio Merlak,  Tullio Fragiacomo e John Gubertini.

1° Classificato – STERA Massimo “19.05.09 Montmartre di fretta”

Il titolo ci porta dritti al vero valore aggiunto di questa bella fotografia. La figura che entra nel quadro dalla sinistra, con una velocità differente rispetto a ciò che contrassegna il resto dell’immagine, ce lo sottolinea, e il suo mosso definisce il titolo. È così che la persona in primo piano s’impossessa della scena, e i colori contribuiscono a descrivere questa parte di Parigi sempre piena di atmosfera, anche nella normale quotidianità. I personaggi visibili all’interno del locale, sulla sinistra, riempiono di vita il caffè, contrapponendosi alla parte destra ricca di particolari e di un curioso riflesso che rivela un’unica persona. La parte esterna, se in un primo momento può portare a desiderare un taglio che meglio la definisca, poi regala una teatralità che racconta il caffè parigino. Ogni oggetto, le scritte, la candela sul tavolino o qualsivoglia altro elemento ripreso, sono utili, non solo in senso estetico fotografico, ma anche come autentiche lenti d’ingrandimento orientate sulla leggerezza vitale del luogo.

2° Classificato – BATZELLA Pier Franco “Attraversare a Ginza”

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L’immagine, che coniuga luce, ambientazione e dinamismo, non può non evocare la teoria dei “nonluoghi” (non-lieu) così come li ha teorizzati Marc Augé nei primi anni ’90. Spazi condivisi nei quali gli individui smarriscono il principio di identità, di storia e di relazione. Spazi nei quali le relazioni sono superate dalla necessità di non consumare tempo, di essere veloci e di realizzare ogni azione secondo guide esterne (nella fattispecie i semafori), annichilendo ogni personale “pensiero critico”. Nella fotografia percepiamo questo distanziamento emotivo grazie al mosso: questo impedisce, non solo di identificare un volto, ma sottrae dettagli alla forma umana che appare evanescente, soprattutto quella che ci si avvicina
sempre più al nostro punto di vista.

3° Classificato – CREVATIN Gianfranco

Il quadrilatero di Rozzol Melara è un complesso residenziale popolare Ater, progettato da un gruppo di architetti triestini coordinati da Carlo Celli; un complesso costruito, tra il 1969 e il 1982, alla maniera del Corviale di Roma, delle Vele di Napoli e dello Zen di Palermo, sotto l’influsso delle teorie socio-architettoniche dell’ideatore urbanista svizzero, naturalizzato francese, Le Corbusier. Lo scenario ripreso dall’Autore (che si presenta compresso, quasi soffocato) rappresenta una testimonianza dello stato di degrado sociale e ambientale degli ambienti interni. I muri appaiono lordati e imbrattati con disegni e scritte, e le sporcizie sparse sul pavimento in PVC nero completano una scena che ha ben poco di civile. Una sorta di ghetto tetro e scuro, nel quale si muovono le sagome plumbee di due persone, vittime involontarie dell’incuria e dell’abbandono.

4° Classificato – PETRONIO Ernesto

Ci sono fotografie che, grazie al punto di vista dell’autore, contengono storie diverse, microstorie di situazioni e relazioni fra i soggetti e, ovviamente, gli sfondi come corollario del contesto. Questo scatto ne è un buon esempio. Le due giovani donne sedute sono in una relazione di palese dialogo, quanto meno non verbale, (lo sguardo della figura di sinistra che si accompagna alla posizione della mano di quella di destra) trovano, come contro altare, la figura sulla destra che si trova dietro la grande vetrata. Due attimi senza un legame diretto se non per il luogo. I due pilastri di marmo nero separano – letteralmente – due mondi, due storie nelle quali noi siamo liberi di costruire le nostre narrazioni.

5a Classificata – DONDINI TADDEI Lia “Antica lavanderia, Maramures”

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L’immagine si presenta diligentemente bilanciata tra la zona interessata dal fumo emanato dal fuoco acceso con la finestra aperta, e l’area del lavatoio dove l’acqua la fa da padrona. La figura della signora, che spicca illuminata dalla luce della finestra, nel nero fumoso della lavanderia, è essenziale nel rendere suggestiva la scena che la vede, avvolta in un alone di antico mistero, ergersi come punto di unione tra i due elementi del fuoco e dell’acqua.

33° Gran Premio - 4° CLP - Foto selezionate per Autore

33° Gran Premio Fotografico – 2a serata Colore

Ecco l’esito della serata da parte dei tre i tre selezionatori: Tullio Fragiacomo, John Gubertini e Fulvio Merlak che hanno visionato le 93 immagini partecipanti (Record assoluto di opere partecipanti nelle 33 edizioni del Gran Premio) ad opera dei 26 Autori.

1° Classificato – BÖHM Walter

L’autore di questa fotografia ha saputo cogliere un momento davvero particolare. L’ambiente che circonda la coppia in uno spazio segnato da una profonda ombra dal quale emerge un punto luce dalla densità pressoché perfetta nell’angolo opposto. Ecco, un’altra via che si apre a nuove immaginazioni foriere di narrazioni e altre storie possibili. A questo si aggiunge lo sguardo della donna, diritto in macchina e la sua espressione di quasi sorpresa, coinvolge ora l’osservatore realizzando un ponte emotivo ideale. Alcune ombre e presenze all’interno e i riflessi sulla vetrata contribuiscono ad aggiungere ulteriori spunti.

2a Classificata – TANDELLI Donatella

Bellissimo ritratto; il punto di ripresa e gli elementi inseriti nell’immagine parlano del soggetto in maniera autoriale. La pipa, compagna di viaggio del personaggio ritratto, crea, con il suo fumo, una bellissima atmosfera. Il gabbiano, simbolo di libertà, parla sia dello spirito che del mestiere che esercita, in maniera semplice ma diretta. Pochi elementi ben posizionati, che regalano un’immagine poetica di chi fa della propria professione un’arte.

3a Classificata – DONDINI TADDEI

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Lia “Preparazione dei dolci pasquali (Maramures)” Maramures è un distretto della Transilvania che si trova a Nord della Romania, subito sotto il confine con l’Ucraina. I festeggiamenti pasquali sono dettati da tradizioni che hanno origini antiche, e nel tempo gli abitanti del distretto hanno conservato intatta tutta la genuinità dei momenti di festa. L’immagine ci presenta un’anziana signora, abbigliata con un costume popolare e il caratteristico fazzoletto nero in testa, intenta a preparare l’impasto per il suo dolce. L’inquadratura ci consente di ammirare il semplice ma gradevole arredamento della stanza, decorata con immagini proprie della spiritualità e della devozione contadina. Una buona immagine che testimonia la dimensione famigliare di una comunità non contaminata dalla globalizzazione.

4a Classificata – MARINSEK Sonja

“Ma che mi dici…” La ricerca di un contatto con la natura è un bisogno dell’uomo novecentesco (e continua, ovviamente, anche ora). Si rimane sempre rapiti dalla semplicità con la quale i cicli di vita si susseguono per noi apparentemente uguali, cosa che è nell’essenza stessa del concetto di natura, la quale non ha certamente bisogno di vedere se stessa in una umana dimensione temporale. Il desiderio di fermare l’attimo nel quale avviene un evento (che è normalità) accentua la sensibilità degli autori e in questa fotografia, quella tensione massima, che poi porta al fatidico click, ha permesso di realizzare questa pregevole immagine. Questa ci permette di andare oltre ogni tempo, realizzando quella consapevolezza dell’eterno presente e suoi istanti che accompagnano tutti gli esseri viventi, noi compresi.

5° Classificato– SALUSINSZKY Giulio

Immagine che colpisce subito per l’ottima gestione delle luci, regalandoci uno spezzato di vita quotidiana in maniera quasi cinematografica. Le tonalità calde dello sfondo incorniciano quelle fredde della ragazza intenta a guardare il suo telefonino all’interno di una macchina avvolta dal buio della notte. L’oscurità sul lato guida regala mistero alla situazione, e attiva immediatamente il nostro pensiero. Foto che arriva diretta, e ci ricorda che le opportunità per una buona immagine sono alla portata di tutti.

33° Gran Premio - 2° CLP - Foto scelte per Autore

Scarica qui le opere scelte per ogni autore

 

1° Minimal Portfolio

Complimenti a Daniele Romano (1° Premio)Ernesto Petronio (2° Premio) e Gianfranco Crevatin (3° Premio) che si sono aggiudicati il podio della prima serata del “Minimal Portfolio”.
Sapevamo fin dall’inizio che quella del “Minimal Portfolio” sarebbe stata una bella sfida. La sintesi fotografica, ma anche la realizzazione delle sinossi, rappresentavano due palesi difficoltà.
Nondimeno, la partecipazione è stata più che apprezzabile e i risultati sono stati mediamente buoni. Tutto ciò è molto incoraggiante.
Ringraziamo i Giurati Mariagrazia Beruffi, Lorenzo Zoppolato e Fulvio Merlak per l’ottimo lavoro svolto viste le difficoltà di questo particolare periodo.

1° PREMIO «Ritorno alla realtà» di Daniele ROMANO

La fotografia come forma di narrazione del tempo. Il portfolio “Ritorno alla realtà” fa riflettere sullo scorrere del tempo, e lo fa con una coerenza stilistica estrema: non cambiando mai il punto di vista. Ci racconta del tempo che scorre grazie all’immobilità del fotografo. Un portfolio non urlato, fatto di dettagli, in cui lo spettatore è invitato ad osservare con attenzione ed immedesimarsi nel soggetto e nel suo “Ritorno alla realtà”.

2° PREMIO «Eh già» di Ernesto PETRONIO

Il portfolio nasce dall’esigenza di raccontare una storia che possa toccare emotivamente. Il trittico “Eh già” (dal titolo di una canzone di Vasco Rossi) coinvolge da subito con un messaggio semplice ma d’impatto. La narrazione è ben costruita passando dal particolare
direttamente al soggetto, per poi riprendere il particolare nel contesto che tutto spiega e risolve. La comunicazione avviene attraverso immagini naturali, quasi asettiche, senza postproduzione
o ricerca di effetti speciali. E proprio questo la rende credibile e forte.

3° PREMIO «Oktoberfest Trieste» di Gianfranco CREVATIN

«Ein Prosit, ein Prosit, Der Gemütlichkeit.» «Alla salute, alla salute, viva l’allegria.» È dal 1810 che, negli ultimi due fine settimana di settembre e il primo di ottobre, Monaco di Baviera ospita l’Oktoberfest, la Festa d’ottobre, un evento che, all’insegna della baldoria, richiama in città milioni di turisti. Da una ventina d’anni a questa parte anche nei più rinomati bar e buffet di Trieste si celebra una piccola festa della birra, puntualmente testimoniata dalle eloquenti fotografie di questo portfolio. Il lavoro, pur nell’obbligatoria esiguità delle immagini, documenta egregiamente il clima di spensieratezza e di festosa bisboccia indotto dalla
spillatura di un vero e proprio fiume di originali bionde bavaresi.

33° Gran Premio Fotografico – 2a serata Bianco&Nero

Venerdì sera si è tenuta (come sempre online) la Riunione di Selezione della seconda Tappa riservata ai File in Bianco&Nero del “33° Gran Premio Fotografico Fincantieri–Wärtsilä”.
In occasione di questa seconda Tappa B&N, hanno  partecipato 21 Autori con 58 immagini.
Questa di seguito la Classifica definita dalla Commissione:

1o Gianfranco Crevatin

2a Sonja Marinsek

3a Lia Dondini Taddei

4a Manuela Cecotti

5a Aurora Bregant.

La Commissione, dopo una prima selezione, eseguita da ogni Giurato in modo autonomo (esaminando le 58 immagini ricevute in forma assolutamente anonima), si è riunita in videoconferenza, e ha scelto dapprima un’immagine per Autore, e poi le cinque fotografie finaliste, stabilendo la classifica definitiva della Tappa. Solo a conclusione delle operazioni, i Giurati sono venuti a conoscenza della paternità delle singole foto.

Nel ringraziare il Responsabile di gestione degli Incontri, Fabrizio Fabris, e i miei due colleghi Giurati, Tullio Fragiacomo e John Gubertini, e nel complimentarmi con tutti gli Autori, invio un caro saluto a tutti.

Fulvio Merlak

Scarica le foto scelte per autore

1a Classificata – CREVATIN Gianfranco

1 – Crevatin Gianfranco

Diretta, d’impatto, dove il quotidiano viene stravolto dalla veduta di un angolo cittadino, vissuto da una persona che ci provoca una forte emozione. Una giornata di pioggia, con i passanti indifferenti che si lasciano alle spalle una signora intenta a proteggersi, in condizioni a dir poco disagiate per la normalità degli standard moderni; immagine valorizzata da una cornice naturale che enfatizza la drammaticità della scena. Lei ci osserva, con una smorfia che la trasforma in qualcosa di minaccioso a causa del suo sguardo assolutamente magnetico, che risulta il vero punctum dell’immagine. Una street di notevole spessore che ha la capacità di ribaltare la realtà, e dove il bianco e nero è sicuramente una scelta azzeccata per valorizzare lo scatto.

2° Classificato – MARINSEK Sonja

2 – Marinsek Sonja

Questa fotografia rappresenta l’epilogo dell’eterna lotta fra cacciatori e prede. Il rapace potrebbe essere un Gyps africanus (Grifone dorsobianco africano, ovvero l’avvoltoio più diffuso che si trova nel continente africano). Conosciuto anche per la sua capacità di far “pulizia” delle carcasse di altri animali morti (nella foto possiamo dire che si tratta di uno sventurato Gnu della cui fine nulla sappiamo), l’avvoltoio appare in un momento di particolare tensione. Vita e morte, come in molte immagini che ritraggono gli eterni cicli di vita in tutti gli esseri viventi, ci viene proposta con precisione e intenso focus sul soggetto. I nostri sguardi ricadono sugli occhi del rapace che, certamente, percepiamo freddo e implacabile. Lo Gnu è stato già aggredito da altri animali e la carcassa si presenta ampiamente martoriata. Fotografia forte, contraddistinta da una scelta più che buona dell’attimo in cui premere il pulsante di scatto della fotocamera, e una forza comunicativa tale da permettere a tutti coloro che la vedono di pensare proprio all’eterna lotta per la sopravvivenza che da sempre determina l’evoluzione di ogni cosa su questa nostra terra.

3a Classificata – DONDINI TADDEI Lia

3 – Dondini Taddei Lia

L’immagine ci trasmette una sensazione di silenziosa pacatezza, quasi una percezione d’immutabile e consapevole rassegnazione. L’atteggiamento mesto e composto della signora in primo piano, ma anche il suo sguardo basso e dimesso, sembrano svelare il segno di una serena accettazione per la naturalezza della morte, come pure la sobrietà nei modi con i quali onora la memoria di chi se n’è andato. Tutt’attorno, gli alberi in fiore ma anche il sereno e tranquillo contegno dei frequentatori, paiono rivelare l’imminente arrivo della primavera. Purtroppo l’Autrice non ci fornisce alcuna indicazione circa l’ubicazione del cimitero. L’informazione avrebbe potuto risultare utile per la comprensione di certi usi e tradizioni. Da una ricerca effettuata sembra trattarsi del cimitero di Botiza, un villaggio nel distretto di Maramureș, nella regione storica della Transilvania, in Romania. La vecchia chiesa di legno che s’intravvede dietro alla signora, nonché, poco più avanti, la nuova chiesa ortodossa bianca, sembrano confermare questo assunto. Ma si tratta solo di una supposizione.

4° Classificato – CECOTTI Manuela

4 – Cecotti Manuela

Chi è nato in una città di mare (e non è proprio giovincello) avrà probabilmente avuto qualche parente meno giovane che di mare se ne intendeva veramente. Non mi riferisco ai moderni lupi di mare ma alla moltitudine di persone che ogni notte uscivano in mare per portate a casa, il giorno dopo, la cosiddetta “pagnotta”. A Trieste poi, come non ricordare il canto popolare “Marinaresca”? Ebbene, questa fotografia più di altre simili, può essere evocativa per chi ha negli occhi e nella memoria storie di mare vissute in famiglia, al pari di chi il mare lo vive per la sua inafferrabile variabilità. Un mare con quel suo imprevedibile movimento che, primariamente, si traduce nelle maree o nella sua natura stessa, fatta di calma piatta o incontrollabile potenza. Le mani raccolte dietro la schiena ci mostrano tutta la loro fatica e la postura dell’uomo, sia pur solo intuita, ci lascia davvero immaginare un volto pensieroso, forse accigliato. La presenza della rosa dei venti che si trova in cima al molo Audace (un tempo San Carlo), chiude l’immagine nella sua assoluta triestinità.

5° Classificato – BREGANT Aurora “Escape in wild”

5 – Bregant Aurora

Ritratto fresco, allegro, nel quale la spontaneità della ragazza e lo sfondo del fieno si manifestano piacevolmente armoniosi. Il “tutto a fuoco”, grazie anche alle linee naturali, aiuta l’occhio a portarsi al centro dell’immagine, dove la modella, con un atteggiamento naturale ma anche di leggero imbarazzo, dona con il suo sorriso, quella leggerezza che ci piacerebbe vedere in tutti i ragazzi della sua età. Il ritratto potrebbe tranquillamente essere la rappresentazione della felicità, e quindi ci sentiamo di ringraziare l’autrice per aver condiviso con noi la sua opera.

 

33° Gran Premio Fotografico – 1a serata Colore

Finalmente ieri sera si è potuta tenere online la Riunione di Selezione del primo Incontro riservato ai File a Colori del “33° Gran Premio Fotografico Fincantieri–Wärtsilä”.
Purtroppo, in questa occasione, alcuni improrogabili impegni dei tre Selezionatori (Tullio Fragiacomo occupato in Svizzera per lavoro, John Gubertini indaffarato con la Barcolana, nonostante la cancellazione per maltempo, e il sottoscritto impegnato in trasferta, a Firenze, con l’Assemblea Ordinaria della FIAF) non hanno consentito che i lavori di Selezione si svolgessero con la consueta celerità. Ovviamente ce ne scusiamo, ma non è stato assolutamente possibile concludere le operazioni prima di ieri sera.
Ordunque, in occasione di questo primo Incontro riservato ai File a Colori, hanno partecipato 20 Autori con 59 immagini.
Questa di seguito la Classifica di questa prima Tappa CLP:

1o Giulio Salusinszky

2° Giancarlo Staubmann

3a Donatella Tandelli

4a Sonja Marinsek

5° Claudio Urizzi.

La Giuria, dopo una prima selezione, eseguita da ogni Giurato in modo autonomo (esaminando le 59 immagini ricevute in forma assolutamente anonima), si è riunita in videoconferenza, e ha scelto dapprima un’immagine per Autore, e poi le cinque fotografie finaliste, stabilendo la classifica definitiva dell’Incontro. Solo a conclusione delle operazioni, i Giurati sono venuti a conoscenza della paternità delle singole foto.

Nel ringraziare il Responsabile di gestione degli Incontri, Fabrizio Fabris, e i miei due colleghi Giurati, Tullio Fragiacomo e John Gubertini, e nel complimentarmi con tutti gli Autori, invio un caro saluto a tutti.

Fulvio Merlak

1a Classificata – SALUSINSZKY Giulio

1° Premio SALUSINSZKY Giulio

La complessità di una scena, talvolta, scaturisce da una combinazione di microstorie che solo in rari casi riescono a trovare un equilibrio narrativo omogeneo. Ricordo, in questo senso, la fotografia di Henri Cartier Bresson dal titolo “Funerale di un attore Kabuki” del 1965. Ebbene, in questa fotografia, a giocare il ruolo principale è proprio la varietà di situazioni che l’Autore ha catturato. L’attimo è incastonato in una luce particolare, capace di mettere in buon risalto i diversi momenti, sicuramente colti senza particolare preparazione, ma intuiti d’istinto e incorniciati in un confine fisico che, a sua volta, permette di aggiungere ulteriori storie. Lo sguardo delle due figure centrali, spostato su un punto fuori scena, che non vediamo, apre a nuove curiosità.

2a Classificata – STAUBMANN Giancarlo (Autoritratto)

2° Premio STAUBMANN Giancarlo (Autoritratto)

L’Autore palesa subito la sua identità con questo autoritratto ironico e molto ben riuscito, anche perché l’ascendente di Martin Parr è ormai acquisito e quindi gli appartiene. Le sue ultime fotografie strappano sempre un sorriso, oltreché essere spesso motivo di discussione (valore aggiunto per l’Autore). In questo caso si tratta di un autoritratto molto serio, caratterizzato dagli occhialini blu, che, in un certo senso, contrasta con l’eccezionalità del gesto atletico colto in secondo piano; gesto che, per l’appunto, rende l’immagine ironica in maniera molto intelligente. Ci si chiede se lo scatto sia stato costruito oppure no. Ottimo il tempismo se non lo è stato. In caso contrario, se l’Autore si fosse immortalato appena emerso dall’acqua, la questione non si sarebbe posta, e la scena sarebbe stata ancora più accattivante.

3a Classificata – TANDELLI Donatella

3° Premio TANDELLI Donatella

Doppio ritratto dalle molteplici sfumature. Ottima, a nostro avviso, la sottile vena ironica della scelta di portare in evidenza soltanto la testa dell’uomo, presa tra le mani dalla sua donna, con aria sognante e abbandonata. Una sorta di Amleto al femminile in chiave moderna che attira subito l’attenzione. Brava chi ha studiato la scena, ma bravi anche i modelli che si sono immedesimati nella parte in maniera eccellente regalando un’intimità di sguardi che solo due innamorati possono avere.

4a Classificata – MARINSEK Sonja (Lo sguardo)

4° Premio MARINSEK Sonja (Lo sguardo)

Nessun animale è veloce quanto il ghepardo. La velocità di questo felino può superare i novanta chilometri orari e la sua accelerazione è generata da una incredibile massa muscolare (quattro volte  superiore a quella dei migliori atleti che si sfidano nelle gare sui cento metri olimpici). L’immagine colta dall’Autrice rivela tutta la bellezza e l’eleganza di questo felide. Il suo muso è caratterizzato dalle lunghe righe nere che gli corrono al di sopra ma soprattutto al di sotto degli occhi, dove sembrano ricalcare il percorso di due lacrime. Il mantello è giallastro, punteggiato da tante macchie circolari nere. Le orecchie arrotondate e il pelo corto e ispido accentuano il fascino e la raffinatezza del mammifero. Brava l’Autrice ad aver saputo cogliere, in un momento di stasi,  l’espressione facciale e la vigile attenzione degli occhi di questo
splendido esemplare.

5a Classificata – URIZZI Claudio

5° Premio URIZZI Claudio

Un fil di mosso, un gesto preciso che fa pensare all’abbandono di un
probabile telefono all’interno di una borsetta di lusso, un abito elegante che si modella sulle forme del corpo che la figura ritratta non teme di mostrare, uno sfondo che, nel suo sfocato, racconta proprio di un momento di mondanità. Festa privata dunque e ben sta quindi il taglio dell’immagine che ci fa pensare a una fotografia rubata. In questo caso, la scritta, gioca un ruolo molto importante, anzi fondamentale. Senza di essa, l’intera impalcatura logica dell’immagine vacillerebbe e talune imprecisioni, nella realizzazione dello scatto, sarebbero state quasi certamente fatali.

33° Gran Premio - 1° CLP - Foto scelte per Autore

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