Archivi tag: bianco e nero

34° Gran Premio Fotografico – 2° incontro B&N

1° Classificato – STERA Massimo

“Avviso di scadenza”

Seppur nel titolo manchi un’informazione importante, e cioè il “dove”, e nonostante la donna che compare dietro la colonna a sinistra sia un elemento di leggero disturbo, l’impatto estetico, come anche quello emozionale, sono così forti che ci fanno dimenticare all’istante qualsiasi tipo d’imperfezione. L’immagine risulta ironica e curata sotto l’aspetto estetico, perfettamente contestualizzata, con un bianco e nero che sottolinea la spassosa abbronzatura dell’uomo intento alla lettura della missiva, e con un’inquadratura che restituisce i giusti pesi della situazione ripresa.

2a Classificata – DONDINI TADDEI Lia

“Casa do Alentejo, Lisbona”

L’Autrice ci propone lo scorcio di un elegante salone, e c’informa che si tratta dell’interno di un palazzo aristocratico, la “Casa do Alentejo” di Lisbona. Il titolo risulta immediatamente utile, perché ci aiuta a capire che quella sala non è nient’altro che la “biblioteca social”, sorta all’interno dell’edificio nel 1928, per diffondere cultura, offrendo la lettura gratuita di libri e giornali a quanti, in quei tempi, non avevano i mezzi per potervi accedere. È evidente che, in virtù di questi ragguagli, anche la presenza del personaggio seduto al tavolo acquisisce significato e importanza. Il resto lo fa l’indovinata scelta della prospettiva e, soprattutto, l’azzeccata illuminazione laterale che impreziosisce la scenografia.

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3a Classificata – ZULIANI Franca

“Ritratti, ritratti (dalla mostra DeSidera)”

Le immagini dentro l’immagine. Coniugare il concetto di ritratto nelle infinite sue sfumature è una delle espressioni regine della creazione artistica. In esso albergano interi mondi percepiti, mediati e interpretati per se stessi e per coloro che vorranno viverli a loro volta. In questa fotografia, l’Autrice, ci permette di vivere un doppio mondo. Dal ritratto di altri per altri, offerto in un tempo definito, in un luogo che li accoglie, al ritratto di chi fotografa. Questo aggiunge nuovi strati visivi fatti di sfondi, dettagli passaggi inconoscibili e prospettive aggiunte. Il sottile movimento della figura, accostato alla base scura, che somiglia a un marciapiede di una improbabile stazione ferroviaria, aggiunge ulteriori e inattesi contesti narrativi.

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4° Classificato – CREVATIN Gianfranco

“La supplica, Chiesa serbo-ortodossa – Trieste”

Trieste è nota per la facilità con la quale, nei secoli, ha abbracciato tante religioni, lasciando alle comunità ampia libertà di culto. Il tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione è la Chiesa della comunità serbo-ortodossa di Trieste. Costruita nel 1869 si trova dove un tempo sorgeva la precedente Chiesa di San Spiridione edificata nel 1753. La Chiesa serbo-ortodossa appartiene a una delle giurisdizioni canoniche autocefale della Chiesa ortodossa. Di stampo bizantino trova le sue origini nel VII secolo dopo Cristo. Gli interni sono semplicemente stupendi. La fotografia trasmette il segno tangibile di una delle diverse forme di sentita spiritualità del popolo serbo. L’autore ci trasmette, con questa fotografia, oltre che l’umano gesto di un contatto autentico da parte della donna, anche il suo senso di rispetto, offrendoci un punto di vista discreto, non invadente, iconograficamente silenzioso.

5° Classificato – RIVA Roberto

Fotografia che potrebbe tranquillamente servire come inserzione pubblicitaria della chitarra elettrica nata in America nel 1959 grazie a Leo Fender; immagine di uno strumento che, per la sua storia, si armonizza perfettamente con il bianco e nero, peraltro molto ben gestito dal fotografo. I punti luce che danno risalto alle mani del chitarrista, nonché ai piroli e al manico, fanno “uscire” perfettamente tutte le componenti dallo sfondo nero, che, a sua volta, incornicia l’insieme. L’inquadratura e il taglio mettono in evidenza le ottime doti fotografiche dell’autore.

 

34° Gran Premio Fotografico – 1° incontro B&N

1° Classificato – STERA Massimo

“Mercato di Porta Palazzo, Torino”

La fotografia ritrae una scena della quale siamo stati quasi tutti testimoni, se non addirittura (potendo dire anche “meno male”) attori. Il gesto semplice del macellaio nel tenere sollevato quel taglio di carne che a soldoni potrebbe essere lonza, ben si accompagna allo sguardo della cliente oltre il vetro, intenta a osservare l’intero bancone, ricco di tanto ben di Dio. L’autore ci fa entrare bene nella scena anche grazie al punto di ripresa che, oltre a essere di qua del cristallo protettivo (visibile grazie alla separazione che divide in due l’immagine), permette di tenere lo sguardo sempre all’interno della scena. L’espressione della signora è colta in un più che buon momento, restituendoci il volto di una persona impegnata nel suo daffare quotidiano.

2° Classificato – CREVATIN Gianfranco

Pioggia, elemento quasi invisibile in questa fotografia, che però fa da protagonista nel generare reazioni ben distinte in tutti i personaggi ripresi. Chi attraversa la strada incurante del fatto di bagnarsi, chi lo fa ben al riparo del suo ombrello trasparente, chi come i ciclisti che, incappucciati, attendono il momento di ripartire, chi come il gruppo che aspetta al riparo mentre qualcun’altro passa proteggendosi con il proprio giubbotto, intanto che il bus 25, probabilmente strapieno, attende il momento per andare a fare il suo tragitto. Immagine molto curata con il nero molto presente, che però non nasconde nessun particolare, il tutto impreziosito dai riflessi delle luci sull’asfalto bagnato.

3a Classificata – PAOLI Marisa

“Passeggiata notturna”

Immagine dal sapore sfuggente e intrigante. Una graziosa signorina passeggia nelle vicinanze di un’insenatura marina, ma l’Autrice non ci svela il nome della città raffigurata. Sullo sfondo si scorge un ripido pendio che degrada verso il mare, una nave ormeggiata alla banchina, palazzi illuminati e un lungomare con le palme. Due uomini muniti di torce frontali operano appena un po’ più in basso, mentre, in lontananza, sembra di scorgere una sedia librarsi nel vuoto. Una scena (peraltro ben composta) enigmatica e, per certi versi, coinvolgente proprio in virtù del suo aspetto misterioso.

4° Classificato – STAUBMANN Giancarlo

Questo scatto è ironico e divertente: infatti, pone l’osservatore in prossimità del salvagente a forma di coccodrillo. Come non pensare a un graduale avvicinamento e successivo “attacco” silenzioso all’ignara bagnante? Lei è palesemente impreparata al probabile morso malefico là dove “non batte il sole”. Scatto felice dal punto di vista della narrazione possibile, anche se non semplice da gestire per le condizioni di luce che non hanno certamente aiutato l’Autore.

5° Classificato – MASINA Edoardo

“Doppia Esposizione”

Tecnicamente la foto è ben sviluppata con l’attenta cura delle linee delle mani simmetriche sopra il volto e la valorizzazione dello sguardo reso quasi inumano. Ottima anche la scelta dell’isolamento del ritratto nello spazio nero. Il messaggio parla di un vedo ma non voglio vedere. Fotografia quindi con fondo introspettivo che liberamente ci porta alla rappresentazione dell’Ego, ovverosia dell’innata tendenza di ogni persona ad un atteggiamento egocentrico. Parte di noi che si nutre dell’attenzione verso se stessi disgiunta dall’attenzione verso gli altri. La semplicità di questa doppia esposizione è vincente in quanto diretta come lo sguardo che rappresenta.

33° Gran Premio Fotografico – 5a serata Bianco&Nero

Giudici della serata, oltre al nostro Presidente Fulvio Merlak, Tullio Fragiacomo e John Gubertini che ringraziamo.

1a Classificata – DAVANZO Donatella “Quarantena”


Il tema della quarantena viene toccato in maniera sottile e ironica,
portando in evidenza un aspetto tipicamente triestino, che è poi quello della tintarella estiva. Il focus dell’immagine è tutto nella parte inferiore dove i pochi elementi visibili della protagonista (volto e piedi) ci parlano di quanto quella situazione le appartenga. Rilassarsi per essere baciati dal sole sfruttando un angolo di casa propria. Mentre la parte buia dello sfondo la valorizza, la finestra le offre una cornice naturale intensificando il racconto, il tutto in maniera semplice e diretta.

2° Classificato – STAUBMANN Giancarlo

Un elegante tavolino di un caffè dove le pennellate di luce, contrapposte alle zone in ombra, rendono questa foto quasi un disegno fatto a china.
La capacità del fotografo sta anche nell’inquadrare perfettamente una scena di vita quotidiana donandole una sorta di poesia, grazie anche all’elegante arredamento che circonda i due protagonisti. Osservare l’ambiente quotidiano che ci circonda, capire le cose che ci attraggono, catturare l’immagine facendola propria, donandole uno stile che la valorizzi, sono gli elementi che appartengono a questo autore.

3a Classificata – ZULIANI Franca “Calle Florida, Buenos Aires”

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Calle Florida è la strada pedonale più famosa e frequentata di Buenos Aires. Si trova al centro della capitale argentina, ed è disseminata di negozi di abbigliamento, di ristoranti e di gallerie commerciali. Lungo la via si possono ammirare gli spettacoli degli artisti di strada e dei ballerini che si esibiscono in prestazioni del celebre tango argentino. L’immagine, contrassegnata dal frenetico movimento dei passanti, testimonia in modo perfetto la caotica quotidianità della strada; e i due ragazzi, fermi al centro dell’“Avenida”, in attesa di clienti per i loro “City Tour”, fungono da perfetto contrappunto al gran brulicare della gente.

4a Classificata – PAOLI Marisa “Promenade des Anglais a Nizza”

Il fil rouge di questa fotografia, colta verosimilmente al volo, potrebbero essere proprio le linee orizzontali. L’autrice ha colto il giusto momento in cui, nel contesto della costruzione così bianca vicina al mare, sopra la quale sono state collocate una moltitudine di assi intervallate da spazi vuoti, passano due signore con i loro doposole a righe. Impegnate in una conversazione, che chiaramente le sta impegnando tanto da non far loro scorgere l’autrice dello scatto, grazie alla loro postura, ci offrono la sensazione di un passo sicuro, deciso e veloce. La linea di fuga da sinistra verso destra e le ombre ci restituiscono il giusto movimento all’interno della fotografia.

5a Classificata – POLLASTRELLI Fosca “Scanno”


Scanno, per noi amanti della fotografia, oltre al suo indiscutibile valore etnico-culturale, sociale e storico, rappresenta un simbolo iconico che ci riporta a diversi autori di grande esperienza di ieri e di oggi. Tant’è che questo paese di 2000 anime della provincia dell’Aquila è indubbiamente assai fotogenico e per questo altrettanto frequentato. L’autrice di questa fotografia coglie un momento di vita quotidiana lasciandoci ampi spazi di immaginazione. La figura di spalle, probabilmente più appesantita dall’età che da altro, sembra essere veramente osservato dalla statua della giovane donna scannese nel suo abito tradizionale e che porta la popolare conca abruzzese sottobraccio. La mente corre e può serenamente riempire la scena di figure, nei loro neri abiti che, per altro, ancor oggi, è possibile incontrare in ogni festività.

33° Gran Premio Fotografico – 4a serata Bianco&Nero

Nel complimentarmi con tutti i Partecipanti, e nel rinnovare i più sinceri ringraziamenti ai giudici Fulvio Merlak, Tullio Fragiacomo e John Gubertini, nonché al Responsabile di gestione delle Tappe, Fabrizio Fabris, vi ricordiamo che mercoledì prossimo (17 marzo 2021) è in programma un’interessantissima Serata in compagnia di Claudia IOAN (Perugia) dal titolo “Un mondo a colori (Storia della fotografia a colori dalle origini ad oggi”.

Continua la lettura di 33° Gran Premio Fotografico – 4a serata Bianco&Nero

33° Gran Premio Fotografico – 3a serata Bianco&Nero

Buongiorno a tutti.
Ecco i risultati della «3a Tappa B&N» del «33° Gran Premio Fotografico Fincantieri-Wärtsilä».
Ci complimentiamo con tutti i Partecipanti e rinnoviamo i più sinceri ringraziamenti ai giudici di serata: Tullio Fragiacomo, John Gubertini e Fulvio Merlak.

1a Classificata – DONDINI TADDEI Lia “Gioco del Kupkari (Uzbekistan)”

Kupkari, o “Acchiappa la capra”, è il nome di un antico gioco equestre molto popolare in Uzbekistan, praticato in occasione di festività o di speciali ricorrenze primaverili e autunnali. Il giorno prestabilito, decine di abili cavalieri si allineano sul bordo di una spianata molto vasta. La gara ha inizio quando un anziano del villaggio lascia cadere la carcassa di una capra, oppure di una pecora, al centro di un cerchio, segnalando così l’avvio della competizione. A quel punto iniziano gli impetuosi assalti dei cavalieri, tutti contro tutti, con un unico obiettivo, che è quello di riuscire a impadronirsi della carcassa dell’animale e di riuscire a portarla in uno spazio predefinito. Di solito, in premio ci sono somme di denaro oppure beni di consumo, ma anche il riconoscimento del valore del vincitore. Brava l’Autrice ad essere riuscita a cogliere un momento cruciale della gara, testimoniando, con uno scatto ben composto e bilanciato, tutta la veemenza dell’azione, il coraggio dei contendenti e lo sforzo impietoso dei cavalli lanciati al galoppo.

2° Classificato – STAUBMANN Giancarlo

Una scena di vita quotidiana resa affascinante dall’abile gestione del bianco e nero da parte del fotografo, che ha saputo cogliere un accattivante riflesso nello specchio d’acqua; un effetto che ci regala una distorsione del reale, quasi a raccontarci di una dimensione parallela. Immagine affascinante, elegante e d’immediato impatto, che cattura subito l’attenzione.

3a Classificata – AGOLINI Renata

Raffinata immagine che ci racconta, in forma poetica, di un cammino. I toni scelti per la scena sfocata del secondo piano ci riportano all’andamento malinconico dell’ignaro passante. Il tocco di natura invernale, in primo piano, impreziosisce questa testimonianza sia sotto il punto di vista grafico, sia a livello emotivo. I periodi più tristi e la stagione più fredda passano e si può trovare il bello delle cose anche in questi momenti; perché tutto serve. Questa immagine ci conduce proprio in quella condizione con tanta delicatezza.

4° Classificato – SCRIMALI Furio

Chi frequenta i sentieri di montagna sa bene quanto mutevoli siano le condizioni metereologiche e quanto rapidamente queste possano mutare. Il viandante non può che stupirsi di ogni cambiamento, delle nuvole improvvise, del sole che cerca spiragli attraverso i quali inondare con i suoi raggi la terra e le rocce. L’immagine, in netto controluce, è sostenuta dalla chiesetta (credo) ripresa dal lato dell’apside e dalla presenza di una persona in primo piano, quasi del tutto in silhouette. È il modo migliore per poter lasciar immaginare chiunque al suo posto: le storie nascono così. Il contenuto che, però, indebolisce leggermente l’immagine è la figura sulla destra della quale non riusciamo a intuire l’azione.

5a Classificata – PAOLI Marisa

Di primo acchito, questa immagine ci può riportare alla mente una certa fotografia americana degli anni ’30 e ‘40 del secolo scorso (in primis Arthur Rothstein, Walker Evans, Marion Post Wolcott e Dorothea Lange). Il punto di ripresa, l’ambientazione, una certa distanza comunicativa fra il fotografo e la scena stessa (nel caso specifico la gestualità della fanciulla), sono accompagnati dal gattino che, con tipica flemma felina, attraversa il fotogramma. Il contesto accompagna l’esplorazione della fotografia con facilità e libertà d’interpretazione. Il bianco e nero, oggettivamente, fa la differenza.