32° Gran Premio Fincantieri Wartsila – 5a serata colori

Questa settimana si è tenuto il quinto ed ultimo Incontro riservato ai File a Colori del “32° Gran Premio Fotografico Fincantieri–Wärtsilä”.
Nell’occasione hanno partecipato 21 Autori con 84 immagini.

Questa di seguito la Classifica per il quinto Incontro CLP:

1° Walter Böhm

2° Giancarlo Staubmann

3a Sonja Marinsek

4a Donatella Tandelli

5a Marisa Paoli.

La Giuria, dopo una prima selezione, compiuta ogni Giurato in modo autonomo (su immagini assolutamente anonime), si è riunita in videoconferenza, e ha scelto dapprima un’immagine per Autore, e poi le cinque fotografie finaliste, stabilendo la classifica conclusiva.

1° Classificato – BÖHM Walter

L’autore di questa fotografia ha preso spunto dal murale che è stato realizzato su quel che resta di una casa dalla forma originale solo immaginabile, un tempo incastonata tra gli altri muri perimetrali delle case adiacenti. Una fugace presenza contemporanea transita sul marciapiede dando la sensazione di una velocità dell’essere diversa dalla storia del luogo. Chi osserva la fotografia percepisce lo
svolgersi di due tempi diversi. Ciò che sta dietro alla figura in movimento è intrinsecamente stabile, fermo in un tempo sospeso, anzi, in un “non tempo” nel quale si muovono, in attimi congelati, i volti delle persone che appaiono nella finestra di sinistra. Volti che sembrano davvero uscire, quasi sorridenti, da quell’interno senza dettagli, avvolto nei toni del blu e del nero. Nell’altra finestra un
gatto, che suscita il ricordo del cartone animato con il valzer triste di Sibelius, nel film “Allegro non troppo” (Bruno Bozzetto, 1976). Forte l’impatto del volto in ciò che un tempo è stata la porta e importante la scritta sul lato destro della facciata. Infine, deliziosa, l’apertura della tana di un topolino con tanto di numero civico. L’immagine riceve una notevole forza proprio dal murale: il movimento sfuggente della figura offre questa dicotomica separazione temporale che ben si addice all’intera piovosa atmosfera.

2° Classificato – STAUBMANN Giancarlo


È l’autore che ha messo di più in difficoltà la Giuria nella scelta, proprio per l’ottima qualità di tutte le immagini proposte. Sembra la risposta triestina a Martin Parr (senza alcun azzardo), dove il fotografo rappresenta con giusta ironia, ma anche con ricerca di equilibrio fotografico, scene del vissuto quotidiano. L’immagine
selezionata spicca per la rappresentazione di una veduta tipicamente barcolana (che tutti possono avere davanti agli occhi ogni giorno), con gusto e geometrie assolutamente gradevoli alla vista; dove gli elementi umani, divisi oculatamente da un palo che separa esattamente la parte di mare e rimarca le linee orizzontali e
verticali che sono presenti nella fotografia. Le uniche nuvole si trovano proprio nel mezzo, come a voler mettere il puntino sulla “i” a quel divisorio tra l’uomo e la donna. Quando si dice “nulla capita per caso” c’è sempre un perché.

3° Classificato – MARINSEK Sonja


Fotografare gli animali in libertà non è mai una cosa semplice; vuoi per la difficoltà nell’avvicinarli, vuoi per non cadere nella trappola del solito ritratto statico. Questa immagine colpisce perché ha fermato un istante che racconta la quotidianità della vita selvaggia e, in questo caso particolare, l’etologia dell’orso. Molto probabilmente gli esemplari in questione si stanno affrontando per il predominio sulla zona migliore per la caccia ai salmoni: ciò conferisce all’immagine una certa importanza a livello documentaristico, cosa che in questo genere di fotografie è fondamentale per non farle risultare banali. La composizione ed il taglio sono ottimi: il soggetto principale con la bocca spalancata e le zanne bene in vista sono posti in un punto di forza dell’immagine; l’inquadratura stretta fa sì che non ci siano elementi di distrazione.
L’unica osservazione che ci sentiamo di fare è che l’immagine risulta poco contrastata e ciò è in disaccordo con il carattere e la dinamicità dell’immagine stessa.

4° Classificato – TANDELLI Donatella

Il genere fotografico della “Natura morta” è uno dei soggetti che è realmente passato attraverso il tempo, dagli anni dell’invenzione della fotografia per arrivare fino ai giorni nostri. Ma, nonostante il suo nome, la “Natura morta” è un genere vivissimo.
È sufficiente pensare al suo utilizzo in campo pubblicitario per capacitarsi della sua perdurante vitalità. Del resto, in Germania e in Gran Bretagna il termine suona in modo decisamente più appropriato: “Still leben” e “Still life”, ossia “Vita silenziosa,
immobilizzata”. È altresì chiaro che esiste un parallelo fra la “Natura morta” e la fotografia di cibo, ossia la “Food photography”. Però, in questo caso, l’espressione italiana appare decisamente più calzante, riconducendoci alla caducità della vita, e all’inesorabile concetto del memento mori. È il caso (forse?) dello sgombro crudo appeso su sfondo blu, dove però l’estetizzazione del soggetto toglie all’immagine qualsiasi forma di inquietudine, per ricondurre l’analisi solo alla piacevolezza della composizione, alla gradevolezza dei cromatismi, e alla spiritosaggine di un allestimento tanto assurdo.

5° Classificato – PAOLI Marisa


Questa fotografia porta alla mente le classiche cabine da spiaggia che spesso si incontrano, talvolta fitte, fitte, nell’Inghilterra meridionale. Sono parte di una tradizione instaurata all’inizio del ‘900 e rappresentano uno stile che oggi ricordiamo con l’espressione “edoardiano”, in ricordo di Edoardo VII. La foto, quindi, per vicinanza di stile e colori, porta alla mente un luogo e un tempo nel quale depositare i ritmi dei giorni nostri. L’autore ha colto questi strati “visivi” nei quali il cielo si ferma sulla linea dell’erba; questa, a sua volta, traccia una seconda linea ideale che demarca lo spesso strato di sabbia, che poi accompagna lo sguardo fino a noi.
L’attimo catturato mostra un momento di sicura tranquillità, di conversazioni classiche e di attualità (una delle persone ritratte sta parlando al telefono cellulare).
La bambina sulla destra gioca tranquilla. L’immagine ci mostra quindi una quotidianità breve, confinata nelle ore nelle quali tutto il prima è sospeso, lontano, sicuramente oltre la linea verde dalla quale emerge un cielo terso che, da solo, emana una quasi tangibile sensazione di caldo.


La Premiazione (originariamente prevista per mercoledì 17 giugno 2020, in Circolo) è rinviata (per la Sezione a Colori, ma anche per quella in Bianco&Nero) agli inizi della prossima Stagione.
Nel ringraziare il Responsabile di gestione degli Incontri, Fabrizio Fabris, e i miei due colleghi Giurati, Tullio Fragiacomo e John Gubertini, e nel complimentarmi con tutti gli Autori, invio un caro saluto a tutti.

Fulvio Merlak

32° Gran Premio - 5° CLP - Foto scelte per Autore

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